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miércoles, 18 de abril de 2012

MAGISTERO PONTIFICIO ED EPISCOPALE SULL’ARTE SACRA

MAGISTERO PONTIFICIO
LETTERE
GIOVANNI PAOLO II, lettera enciclica Redemptoris Mater, 25.3.1987; n. 33, (immagini mariane),
GIOVANNI PAOLO II, lettera apostolica Duodecimum Saeculum, 4.12.1987; (Concilio Niceno II).
DISCORSI
PAOLO VI
7.5.1964, discorso agli artisti romani;
20.2.1965, discorso alla scuola d'arte cristiana Beato Angelico;

martes, 17 de abril de 2012

FONTI NORMATIVE POST-CONCILIARI DELL’ARTE SACRO



Consilium ad exsequendam Constitutionem de sacra liturgia, Lettera circolare ai presidenti delle Conferenze Episcopali, "Le renouveau liturgique", 30.6.1965; n. 8; E.V., 2, n. 398.
CONGREGAZIONE PER IL CLERO
Lettera circolare ai presidenti delle Conferenze Episcopali, De cura patrimonii historico-artistici Ecclesiae , 11. 4. 1971 ; E. V., 4, nn. 655-664.
CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
Principi e norme per l'uso del Messale Romano, 27.3.1975; E.V., 3, n. 2318, 2335, 2343.
Rito per l'incoronazione dell'immagine della Beata Vergine Maria, 1982; E.V., 7, nn. 1200-1212.

lunes, 16 de abril de 2012

FONTI NORMATIVE CONCILIARI DELL’ARTE SACRO

CONCILIO NICENO II
Actio VII, 13 oct. 787: Definitio de sacris imaginibus; Denz. 600-603; Actio VIII, 23 oct. 787: Canones; Denz. 605-609.
CONCILIO TRIDENTINO
Sessio XXV, 3 dec. 1563: Decretum de invocatione, veneratione et reliquiis Sanctorum, et sacris imaginibus; Denz. 1821-1825.
CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
Costituzione su la sacra liturgia Sacrosanctum Concilium, 4 dec.1963
n. 111: venerazione delle immagini; E.V., I, 199;
n. 122: dignità dell'arte sacra; E.V., I, 223-224;

domingo, 15 de abril de 2012

PASTORAL PER L’ARTE E PER GLI ARTISIT



Le strutture necessarie
Anche la pastorale per l'arte e per gli artisti, come ogni altro settore della pastorale, se è debitrice nei riguardi di personalità carismatiche, ha bisogno di una rete uniforme di operatori insediati presso le Curie di ogni diocesi. L'arte e gli artisti, essendo per definizione liberi, non possono certo obbedire a direttive. La pastorale per gli artisti, invece, ha bisogno di strumenti per crescere. Ciò che proponiamo, perciò, è semplicemente una rete nazionale, molto leggera, ma omogenea, che faccia da supporto, offra aiuti e dia suggerimenti. Questa rete non è da creare, esiste già: è costituita dagli organismi che si prendono cura dell'arte sacra e dei beni culturali. Si tratta forse solo di completarla, di sensibilizzarla e di renderla più vivace e solidale.

sábado, 14 de abril de 2012

QUALIFICAZIONE DELLE INIZIATIVE ARTISTICHE


La promozione della pastorale dell'arte e degli artisti può avvenire ogni qual volta una comunità cristana intraprenda qualche iniziativa artistica riguardante, ad esempio, la conservazione, la creazione (nuove chiese e nuovi complessi parrocchiali) e l'adattamento del patrimonio architettonico e artistico.
A questo proposito i documenti pubblicati recentemente dalla Conferenza Episcopale Italiana in merito ai beni culturali, alla progettazione di chiese nuove e all'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica20 sono ricchi di indicazioni e attendono di essere divulgati e fatti conoscere. Tali documenti costituiscono il riferimento naturale anche per i concorsi promossi dalle diocesi.

viernes, 13 de abril de 2012

INIZIATIVE PER LA CONOSCENZA E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE

Alcune iniziative volte alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio artistico esistente possono essere assai utili per la pastorale dell'arte e degli artisti.
- Giornate particolari. La celebrazione annuale del Beato Angelico, il 18 febbraio, recentemente istituita, merita di essere opportunamente valorizzata. Essa può diventare una valida occasione di incontro e di scambio con gli artisti. Può diventare la giornata in cui la Commissione diocesana presenta, illustra e discute pubblicamente il suo bilancio annuale: iniziative realizzate e programmate.
- Tra le iniziative particolari vanno inserite la presentazione di interventi di restauro, l'avvio e il completamento di lavori di rilevanza diocesana, come ad esempio interventi alla cattedrale, al museo, all'archivio, alla biblioteca diocesana, la presentazione di concorsi, la inaugurazione di opere d'arte di particolare interesse.
- In alcune diocesi la Commissione usa organizzare viaggi di studio per conoscere opere e autori in Italia e in altri paesi: si tratta di un’iniziativa molto valida.

jueves, 12 de abril de 2012

LE INIZIATIVE DI UNA PASTORALE PER L'ARTE E PER GLI ARTISTI – Iniziative formative

Veniamo ora a precisare meglio alcune iniziative di cui si è parlato in precedenza in modo generico.
E' urgente che le Commissioni diocesane, con la collaborazione dei docenti dei rispettivi seminari, delle Facoltà civili ed ecclesiastiche e di esperti operanti nelle Istituzioni pubbliche e private, programmino iniziative formative, ponendo molta attenzione nell'identificare i destinatari, i programmi, le modalità didattiche.
a) Quanto ai destinatari è il caso di ricordare che essi sono molto diversificati e vanno interpellati distintamente.

miércoles, 11 de abril de 2012

GLI AMBITI DI UNA PASTORALE PER L'ARTE E PER GLI ARTISTI - La testimonianza della carità


Come la storia della Chiesa insegna, i luoghi in cui la carità (che si esprime non solo attraverso le opere di misericordia corporale e spirituale, ma nella vita delle comunità religiose e nelle relazioni tra cristiani) si fa regola di vita sono stati modellati grazie al largo coinvolgimento degli artisti: gli ospedali, le case di accoglienza, le scuole, le università, i monasteri sono stati pensati dai loro fondatori come edifici splendidi, eventualmente poveri, ma sempre molto dignitosi, collocati, per quanto possibile, in posizioni significative. In essi architettura, pittura e scultura sono state considerate una necessità, non un lusso. La dimensione artistica è stata intesa come una componente dell'ospitalità cristiana: nell'ospite, nel pellegrino, nel malato è presente Cristo stesso. L'accoglienza che gli è dovuta esige di manifestarsi in forme di qualità elevata, non inferiori a quelle che la liturgia richiede. La qualità architettonica e artistica, se è vera, riassume ogni altra qualità funzionale. Là dove la carità viene praticata con gioia e il bene viene fatto bene, come ripetono i santi, anche la cura per il bello diventa una scelta naturale.

martes, 10 de abril de 2012

GLI AMBITI DI UNA PASTORALE PER L'ARTE E PER GLI ARTISTI - La liturgia

La liturgia è stata per secoli e continua a essere, per sua natura, un terreno ideale di incontro tra la Chiesa e l'arte. In realtà, a questo riguardo, il bilancio del nostro secolo non è entusiasmante, anzi occorre dire che è spesso deludente. La convinzione che la liturgia, per essere se stessa, meriti il meglio dal punto di vista artistico non è affatto condivisa, nelle scelte concrete, da buona parte della committenza ecclesiastica. Al contrario, il dilettantismo e il pragmatismo spesso trionfano. Normalmente ci si accontenta del minimo indispensabile, in nome di un preteso funzionalismo e didatticismo, senza la benché minima preoccupazione per la ricerca della qualità. Sembra che l'apporto delle arti sia ritenuto marginale e solo facoltativo per la celebrazione dei misteri della fede. La mancanza di formazione e di competenze lascia spazio a interventi di modestissimo livello ed è la ragione per cui molte occasioni per incarichi agli artisti sono state perdute.

lunes, 9 de abril de 2012

GLI AMBITI DI UNA PASTORALE PER L'ARTE E PER GLI ARTISTI - L'annuncio della Parola

Alcuni si domandano quali sono gli ambiti di cui le diocesi italiane dispongono per promuovere la pastorale dell'arte e degli artisti. Fino a qualche anno fa la risposta era limitata alla liturgia, come se l'unica arte di cui la Chiesa si potesse interessare fosse l'arte per la liturgia, la cosiddetta “arte sacra”. Da qualche anno l'attenzione si è estesa ai beni culturali da conservare e da valorizzare.

A questo proposito occorre chiarire che non vi è momento o aspetto della vita ecclesiale che si possa considerare a priori estraneo ai "linguaggi" dell'arte. La Chiesa è per definizione "sposa tutta bella", "regina rivestita di bellezza dal suo Signore". Essa non può presentarsi sciatta e disadorna in nessun momento o atto della sua vita: la bellezza, per quanto sobria, le appartiene, fa parte del suo modo di essere prima che del suo agire.

domingo, 8 de abril de 2012

CURARE LA FORMAZIONE DEL POPOLO DI DIO E DEGLI ARTISTI – QUALIFICARE LA COMMITTENZA ECCLESIASTICA


A questo proposito occorre che le Commissioni diocesane valutino attentamente la situazione e programmino iniziative formative adeguate ai diversi tipi di destinatari e chiaramente definite nei contenuti. Molti tecnici e artisti ne fanno richiesta. Alcune diocesi o alcuni gruppi di diocesi vicine hanno promosso iniziative ben riuscite che si possono assumere come modello per analoghe iniziative.
La formazione di base e la formazione permanente dei committenti ecclesiastici e religiosi è il problema più grave e urgente, ma rimane forse quello più difficile da affrontare. Questo argomento richiede una specifica ed approfondita riflessione a livello regionale e nazionale, da sviluppare unitamente ai responsabili della formazione di base e permanente del clero e dei religiosi, facendo riferimento allo specifico documento della Pontificia Commissione per la conservazione del patrimonio artistico e storico della Chiesa pubblicato il 15 ottobre 1992.

sábado, 7 de abril de 2012

DIALOGARE CON SIMPATIA, COLTIVARE RELAZIONI CON GLI ARTISTI

In particolare è nei riguardi dell'arte contemporanea che le diocesi italiane sono invitate a rivolgere l'attenzione e ad aprire il dialogo. I messaggi dell'arte contemporanea, infatti, sono spesso di una folgorante immediatezza, ma talvolta non sono perspicui: richiedono molta attenzione, paziente discernimento, l'aiuto di esperti in varie discipline.
Molti artisti, per le più diverse ragioni, esprimono il desiderio di prendere contatto con i responsabili ecclesiastici. Non pochi responsabili ecclesiastici, a loro volta, vorrebbero prendere contatto con gli artisti. Entrambi si cercano, ma hanno difficoltà ad incontrarsi perché abitualmente non si frequentano; le occasioni e i luoghi di incontro sono troppo limitati o troppo specializzati.

viernes, 6 de abril de 2012

RICONOSCERE E VALORIZZARE I CARISMI, LE INIZIATIVE E LE ISTITUZIONI ESISTENTI



LE SCELTE STRATEGICHE
La prima e fondamentale scelta strategica consiste nel riconoscere con generosità i "carismi" artistici esistenti all’interno della comunità ecclesiale, tra i laici, i religiosi e le religiose, i sacerdoti diocesani. Si dia spazio alla multiforme pluralità di doni artistici, superando ogni atteggiamento puramente funzionale, che porta a riconoscere solo i "carismi" considerati utili a determinati scopi. Distinguendo il livello amatoriale e quello professionale, tra i "carismi" più modesti o solo incipienti e quelli di provato e riconosciuto valore, le diocesi guardino con simpatia a tutti gli artisti e a ciascuno di essi, secondo le rispettive capacità, e offrano loro, con il giusto senso critico e con generosità, occasioni e possibilità di espressione. Non ci si limiti a coltivare e a valorizzare gli artisti che, a vario titolo, operano già all'interno delle comunità ecclesiali. Si rivolga con insistenza l'attenzione e si cerchi il dialogo, l'amicizia e la collaborazione con il mondo variegato degli storici dell’arte, dei critici e degli artisti.

jueves, 5 de abril de 2012

L’INSEGNAMENTO DEL CONCILIO SULL’ARTE


Volendo richiamare in forma sintetica il messaggio conciliare sull'arte possiamo condensare gli spunti sparsi nei documenti del Concilio in tre serie di affermazioni:
In primo luogo il Concilio rinnova la stima della Chiesa cattolica per le arti e per gli artisti, riconosce l'autonomia della ricerca artistica, nell'ambito delle attività umane, manifesta la convinzione che l'opera degli artisti abbia grande importanza per la vita della Chiesa, esprime sincero apprezzamento per i linguaggi artistici appartenenti alle diverse culture e regioni, compresi quelli contemporanei.

miércoles, 4 de abril de 2012

ATTUARE L'INSEGNAMENTO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

L'obiettivo da perseguire in vista del terzo millennio per quanto riguarda la pastorale dell'arte e degli artisti è già stato identificato nelle linee generali dai documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fino a oggi, per varie ragioni, in Italia tale insegnamento non è stato ancora sufficientemente conosciuto e non ha trovato l'accoglienza che meritava; perciò non si è ancora tradotto in un progetto pastorale coerente e condiviso. A trent’anni dalla fine del Concilio sembra ormai giunto il momento di prenderlo in seria considerazione e di iniziare a metterlo in pratica con la necessaria determinazione.
L'insegnamento conciliare riguardante l'arte non è contenuto in un unico documento ma è presente, prevalentemente per accenni, nei più diversi contesti: nelle costituzioni, nei decreti, nelle dichiarazioni, nei messaggi conclusivi, nei discorsi di apertura e di chiusura delle sessioni conciliari. Per interpretarlo in maniera corretta, inoltre, è bene tenere presente che esso è stato elaborato in forma graduale dall'inizio del Concilio, con la Costituzione sulla liturgia, fino alla fine del Concilio stesso con il messaggio agli artisti.

martes, 3 de abril de 2012

L'ARTE E GLI ARTISTI - In una prospettiva più allargata

A una considerazione un poco più attenta, tuttavia, la fisionomia del XX secolo presenta una notevole complessità e richiederebbe quindi un'analisi approfondita, di cui si sente la necessità.
In particolare, accentuando la prospettiva storica, ci si rende conto che alcune caratteristiche dell'arte che noi consideriamo tipiche del nostro secolo, in parte costituiscono l'esito di un processo evolutivo le cui radici affondano nei secoli precedenti, in parte sono espressione del difficile rapporto con la modernità che caratterizza tutti i settori della cultura occidentale, in parte anticipano e riflettono, esasperandoli, alcuni aspetti della cultura contemporanea (individualismo, sperimentalismo, secolarismo). In relazione al futuro, in particolare, le arti hanno saputo identificare ed esprimere per tempo i movimenti profondi della società, ponendosi talvolta come “segno dei tempi”, altre volte come “segno di contraddizione”, altre, infine, registrando passivamente la situazione.

lunes, 2 de abril de 2012

L'ARTE E GLI ARTISTI - La seconda metà del secolo


Se si prende in esame la seconda metà del secolo, si nota che, già a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, la situazione accenna a migliorare. Nei decenni successivi la situazione evolve poi in modo sempre più positivo. In Italia la svolta si è avuta negli anni '50, proprio a partire dalla celebrazione dell’Anno Santo.
Con il Concilio Ecumenico Vaticano II, in particolare nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, la Chiesa finalmente ha valorizzato il contributo innovativo dei movimenti ecclesiali ed artistici attivi fin dall'inizio del secolo specialmente in Francia e in Germania, e ha proposto un dialogo aperto, rispettoso e cordiale con la società contemporanea e in particolare con l'arte e la cultura del nostro tempo.

domingo, 1 de abril de 2012

L'ARTE E GLI ARTISTI - La prima metà del secolo

Se si prende in considerazione la prima metà del secolo XX, la situazione che si presenta è di incomprensione e di polemica aperta. Da una parte la Chiesa si colloca in una posizione di chiusura rispetto alle novità e di difesa delle forme tradizionali, si sente tradita e non più compresa dalle arti e dagli artisti più innovativi. Dall'altra, le arti e gli artisti rivendicano una assoluta libertà, accentuano l'autonomia da qualsiasi mondo di valori, teorizzano la provocazione, il rifiuto della tradizione, il distacco volontario nei confronti del grande pubblico
La necessità di rinnovare radicalmente linguaggi e impostazione è espressione propria delle avanguardie storiche, in sintonia con le fratture filosofiche caratteristiche dei primi tre decenni del nostro secolo. Esse, a questo scopo, hanno ritenuto indispensabile prendere le distanze dalle forme di espressione artistica, dalle istituzioni formative, dai riferimenti e dalle fonti di ispirazione tradizionali

sábado, 31 de marzo de 2012

L'ARTE E GLI ARTISTI - Necessità di un bilancio del XX secolo

Giunti al termine del XX secolo è naturale pensare a delineare il bilancio di una vicenda che è poco nota e, a prima vista, è contrassegnata più da ombre che da luci. Già il Papa Paolo VI in occasione dell'incontro con gli artisti il 7 maggio 1964, aveva tentato un primo bilancio a proposito dei rapporti tra la Chiesa e gli artisti contemporanei. Papa Montini non aveva esitato a riconoscere con sincerità i torti della Chiesa, senza tacere quelli degli artisti, ma non si era fermato a questo: proponeva agli artisti di rinnovare il tradizionale patto di amicizia e di alleanza con la Chiesa. Papa Giovanni Paolo II, a sua volta, nella Lettera apostolica Tertio millennio adveniente, pubblicata il 10 novembre 1994, insiste perché, "mentre il secondo millennio del cristianesimo volge al termine, la Chiesa si faccia carico con più viva consapevolezza del peccato dei suoi figli... Essa non può varcare la soglia del nuovo millennio senza spingere i suoi figli a purificarsi, nel pentimento, da errori, infedeltà, incoerenze, ritardi." (nn. 33-36)