In
particolare è nei riguardi dell'arte contemporanea che le diocesi italiane sono
invitate a rivolgere l'attenzione e ad aprire il dialogo. I messaggi dell'arte contemporanea,
infatti, sono spesso di una folgorante immediatezza, ma talvolta non sono
perspicui: richiedono molta attenzione, paziente discernimento, l'aiuto di
esperti in varie discipline.
Molti
artisti, per le più diverse ragioni, esprimono il desiderio di prendere
contatto con i responsabili ecclesiastici. Non pochi responsabili
ecclesiastici, a loro volta, vorrebbero prendere contatto con gli artisti.
Entrambi si cercano, ma hanno difficoltà ad incontrarsi perché abitualmente non
si frequentano; le occasioni e i luoghi di incontro sono troppo limitati o
troppo specializzati.
A
questo scopo suggeriamo perciò, in primo luogo, ai membri delle Commissioni diocesane
di valorizzare le occasioni esistenti, di inventare nuove occasioni di incontro
e soprattutto di frequentare assiduamente gli artisti. Potranno così nascere
rapporti di conoscenza e di amicizia, che consentiranno l'incontro tra la
Chiesa e gli artisti, anche nelle dimensioni più personali e familiari.
Gli
artisti si possono incontrare nelle gallerie d'arte, nei loro studi, in
occasione di mostre. Inoltre è possibile e opportuno incontrare studenti e
docenti nelle Accademie d'arte pubbliche e private e nelle Facoltà
universitarie. Esperti, storici e critici d'arte, direttori di musei di arte
contemporanea possono aiutare a conoscersi.
Un
secondo strumento che consente di avviare contatti con il mondo dell'arte e degli
artisti è l'informazione. Per poter animare il mondo dell'arte, le Commissioni diocesane
si informino sulle iniziative ecclesiali e non ecclesiali e informino sulle iniziative
che intendono realizzare o che hanno realizzato (concerti, mostre, inaugurazione
di nuove opere d'arte), utilizzando i numerosi strumenti a disposizione, a partire
dai quotidiani e dalle riviste specializzate, fino alle pubblicazioni, alla
radio e alla televisione. Il mondo degli artisti è molto attento a quanto
avviene nella Chiesa.
Le
iniziative promosse dalle diocesi italiane sono molto più numerose di quanto si
supponga, ma non sono ancora sufficientemente note. Facendo circolare le
informazioni tra le diocesi, almeno a livello regionale e nazionale, si
faciliteranno molto i contatti anche con gli artisti.
Il
terzo strumento che può facilitare la creazione di relazioni personali è la collaborazione
tra le Commissioni diocesane, che meriterebbe di essere intensificata almeno
nell'ambito della stessa regione. Anche la più piccola tra le diocesi dispone almeno
di qualche informazione che può risultare utile alle diocesi vicine: è a
contatto con persone competenti, con artisti di riconosciuta capacità; ha fatto
esperienze (concorsi, mostre) riuscite e meno riuscite. Collaborare, in questo
campo, significa far conoscere, mettere a disposizione le competenze, evitare
che altri siano costretti a cominciare da capo, fare tesoro delle esperienze e
delle conoscenze altrui.
In
terzo luogo è urgente avviare un lavoro di approfondita ricerca circa la storia
e il significato dell'arte nella vita della Chiesa, in relazione a determinati
periodi storici, a particolari aree territoriali e tematiche, con la
collaborazione di persone operanti nelle Università italiane, ecclesiastiche e
statali, competenti in discipline teologiche, storiche, artistiche.
L'esigenza
sentita di dare vita a iniziative formative, da una parte, e, dall'altra, le numerose
iniziative di carattere celebrativo e occasionale che continuano a essere organizzate
nelle diocesi italiane mettono in luce la necessità di questo tipo di lavoro.
Si tratta di un lavoro di carattere fondativo, continuativo e
multidisciplinare, che in modo organico e sistematico porti alla luce le
complesse vicende storiche, le motivazioni e i significati molteplici
dell'impegno della Chiesa per la promozione delle arti e il significato delle
arti per la vita della Chiesa. Da più parti, dunque, viene la richiesta di dare
risposta a queste domande radicali e di non limitarsi a divulgare e a far
apprezzare il patrimonio esistente.
Dal
momento che in Italia non esiste un Istituto dedicato esclusivamente alla ricerca
in tale ambito, le diocesi italiane, da sole o, meglio, in collaborazione tra
loro e con le diverse Istituzioni accademiche ecclesiastiche e civili
esistenti, sono invitate a dare vita a iniziative che si propongano questo
obiettivo o che si muovano in questa medesima prospettiva, in sintonia con il
"Progetto culturale orientato in senso cristiano".
Sussidio
dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza
Episcopale
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