Tomás H. Jerez

sábado, 7 de abril de 2012

DIALOGARE CON SIMPATIA, COLTIVARE RELAZIONI CON GLI ARTISTI

In particolare è nei riguardi dell'arte contemporanea che le diocesi italiane sono invitate a rivolgere l'attenzione e ad aprire il dialogo. I messaggi dell'arte contemporanea, infatti, sono spesso di una folgorante immediatezza, ma talvolta non sono perspicui: richiedono molta attenzione, paziente discernimento, l'aiuto di esperti in varie discipline.
Molti artisti, per le più diverse ragioni, esprimono il desiderio di prendere contatto con i responsabili ecclesiastici. Non pochi responsabili ecclesiastici, a loro volta, vorrebbero prendere contatto con gli artisti. Entrambi si cercano, ma hanno difficoltà ad incontrarsi perché abitualmente non si frequentano; le occasioni e i luoghi di incontro sono troppo limitati o troppo specializzati.

A questo scopo suggeriamo perciò, in primo luogo, ai membri delle Commissioni diocesane di valorizzare le occasioni esistenti, di inventare nuove occasioni di incontro e soprattutto di frequentare assiduamente gli artisti. Potranno così nascere rapporti di conoscenza e di amicizia, che consentiranno l'incontro tra la Chiesa e gli artisti, anche nelle dimensioni più personali e familiari.
Gli artisti si possono incontrare nelle gallerie d'arte, nei loro studi, in occasione di mostre. Inoltre è possibile e opportuno incontrare studenti e docenti nelle Accademie d'arte pubbliche e private e nelle Facoltà universitarie. Esperti, storici e critici d'arte, direttori di musei di arte contemporanea possono aiutare a conoscersi.
Un secondo strumento che consente di avviare contatti con il mondo dell'arte e degli artisti è l'informazione. Per poter animare il mondo dell'arte, le Commissioni diocesane si informino sulle iniziative ecclesiali e non ecclesiali e informino sulle iniziative che intendono realizzare o che hanno realizzato (concerti, mostre, inaugurazione di nuove opere d'arte), utilizzando i numerosi strumenti a disposizione, a partire dai quotidiani e dalle riviste specializzate, fino alle pubblicazioni, alla radio e alla televisione. Il mondo degli artisti è molto attento a quanto avviene nella Chiesa.
Le iniziative promosse dalle diocesi italiane sono molto più numerose di quanto si supponga, ma non sono ancora sufficientemente note. Facendo circolare le informazioni tra le diocesi, almeno a livello regionale e nazionale, si faciliteranno molto i contatti anche con gli artisti.
Il terzo strumento che può facilitare la creazione di relazioni personali è la collaborazione tra le Commissioni diocesane, che meriterebbe di essere intensificata almeno nell'ambito della stessa regione. Anche la più piccola tra le diocesi dispone almeno di qualche informazione che può risultare utile alle diocesi vicine: è a contatto con persone competenti, con artisti di riconosciuta capacità; ha fatto esperienze (concorsi, mostre) riuscite e meno riuscite. Collaborare, in questo campo, significa far conoscere, mettere a disposizione le competenze, evitare che altri siano costretti a cominciare da capo, fare tesoro delle esperienze e delle conoscenze altrui.
In terzo luogo è urgente avviare un lavoro di approfondita ricerca circa la storia e il significato dell'arte nella vita della Chiesa, in relazione a determinati periodi storici, a particolari aree territoriali e tematiche, con la collaborazione di persone operanti nelle Università italiane, ecclesiastiche e statali, competenti in discipline teologiche, storiche, artistiche.
L'esigenza sentita di dare vita a iniziative formative, da una parte, e, dall'altra, le numerose iniziative di carattere celebrativo e occasionale che continuano a essere organizzate nelle diocesi italiane mettono in luce la necessità di questo tipo di lavoro. Si tratta di un lavoro di carattere fondativo, continuativo e multidisciplinare, che in modo organico e sistematico porti alla luce le complesse vicende storiche, le motivazioni e i significati molteplici dell'impegno della Chiesa per la promozione delle arti e il significato delle arti per la vita della Chiesa. Da più parti, dunque, viene la richiesta di dare risposta a queste domande radicali e di non limitarsi a divulgare e a far apprezzare il patrimonio esistente.
Dal momento che in Italia non esiste un Istituto dedicato esclusivamente alla ricerca in tale ambito, le diocesi italiane, da sole o, meglio, in collaborazione tra loro e con le diverse Istituzioni accademiche ecclesiastiche e civili esistenti, sono invitate a dare vita a iniziative che si propongano questo obiettivo o che si muovano in questa medesima prospettiva, in sintonia con il "Progetto culturale orientato in senso cristiano".
Sussidio dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale

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