viernes, 23 de diciembre de 2011

ORIENTAMENTO ASTRONOMICO DELLE CHIESE

Prima del XII d.C. le Chiese erano edificate secondo i canoni costruttivi e soprattutto di orientamento, stabiliti già nelle Costituzioni Apostoliche redatte nei primi secoli del cristianesimo.
Sin dagli albori del cristianesimo era diffusa la tradizione di orientare i templi o più in generale i luoghi di culto verso la direzione cardinale est (Versus Solem Orientem) in quanto per i cristiani la salvezza era collegata alla generica direzione cardinale orientale.Infatti Gesù aveva come simbolo il Sole (Sol justitiae, Sol invictus, Sol salutis) e la direzione est era simbolizzata dalla croce, simbolo della vittoria.Nel Medioevo le chiese erano generalmente progettate a forma di croce, generalmente latina, con l'abside orientato ad est. L'ingresso principale era quindi posizionato sul lato occidentale, in corrispondenza dei piedi della croce in modo che i fedeli entrati nell'edificio camminassero verso oriente simboleggiando l'ascesa di Cristo. La direzione orientale corrisponde a quel segmento di orizzonte locale in cui i corpi celesti sorgono analogamente, dal punto di vista simbolico, alla stella della nascita di Cristo, nota come "la stella dell'est". Le chiese dovevano assolvere agli aspetti puramente liturgici quindi le istruzioni che venivano date agli architetti in fase di progettazione si basavano su tutta una serie di indicazioni tratti dalla simbologia liturgica della religione cristiana.

ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 7/7

La riscoperta è iniziata da non oltre mezzo secolo. Il merito spetta anche a Le Corbusier, il quale, già nel maggio del 1928, visitando i suoi lavori a Barcellona, l’aveva definito come colui che possedeva “la maggior forza architettonica tra gli uomini della sua generazione” e, nel 1957, “un uomo di una forza, fede e capacità tecnica straordinaria”. Il ‘nostro’ Bruno Zevi aveva riconosciuto, poi, come l’architettura del genio catalano fosse stata una delle radici dell’Espressionismo. A rivalutare la sua figura contribuirono, inoltre, i suoi conterranei Miró e Dalí, all’interno del movimento surrealista, ai quali egli seppe ispirare forme inedite, così strane e aggressive per l’immaginario contemporaneo.


IL CORPO IL VOLTO DI GESÚ NELL`ARTE


Nel pomeriggio di giovedì 4 febbraio nell'Ambasciata Italiana presso la Santa Sede sono state presentate le iniziative culturali di "Imago Veritatis" per la prossima ostensione della Sindone. In particolare la mostra "Gesù. Il volto, il corpo nell'arte" organizzata con la Reggia della Venaria Reale - dal 1 ° aprile al 1 ° agosto - e il concorso per le scuole piemontesi "L'uomo della Sindone". Sono intervenuti l'arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione Sindone della diocesi di Torino, Andrea Gianni, presidente dell'Associazione Sant'Anselmo, Lucetta Scaraffia, dell'università di Roma La Sapienza, Alberto Vanelli, direttore della Venaria Reale e il curatore della mostra. Di quest'ultimo pubblichiamo l'intervento.