Se si prende in esame la seconda
metà del secolo, si nota che, già a partire dalla fine del secondo conflitto
mondiale, la situazione accenna a migliorare. Nei decenni successivi la
situazione evolve poi in modo sempre più positivo. In Italia la svolta si è avuta
negli anni '50, proprio a partire dalla celebrazione dell’Anno Santo.
Con il Concilio Ecumenico
Vaticano II,
in particolare nella Costituzione pastorale Gaudium
et spes, la Chiesa finalmente ha
valorizzato il contributo innovativo dei movimenti ecclesiali ed artistici
attivi fin dall'inizio del secolo specialmente in Francia e in Germania, e ha
proposto un dialogo aperto, rispettoso e cordiale con la società contemporanea
e in particolare con l'arte e la cultura del nostro tempo.