Dal
1914 Gaudí si dedicò esclusivamente ai lavori della Sagrada Família, la cui
esecuzione doveva seguire la sua teoria secondo la quale “la retta è la linea
degli uomini e la curva è la linea di Dio”. Nelle intenzioni dell’architetto,
la chiesa, con il mutare delle sue forme, si sarebbe dovuta ispirare alla
tradizione delle cattedrali gotiche, nelle quali generazioni di costruttori si
succedevano, con la sovrapposizione di stili diversi. Il tempio, infatti,
caratterizzato da una pianta a croce latina di cinque navate con tre di
transetto, “sorge su una base neogotica e, attraverso portali Art Nouveau, termina
con pinnacoli di stile cubista” (G. R. Collins).
La Igleisa necesita de santos, lo sabemos, y ella necesita también de artistas hábiles y capaces; los unos y los otros, santos y artistas, son testimonio del espíritu que vive en Cristo (Pablo VI Carta a los miembros de la Comisión Diocesana de Arte Sacra. 4 de junio de 1967).
lunes, 19 de diciembre de 2011
ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 4/7
Tra
il 1904 e il 1907, Gaudí ristrutturò la Casa Batlló – uno dei palazzi più
enigmatici di Barcellona – ubicata nel Passeig de Gràcia, il grande e sontuoso
viale alberato, una delle principali ed animate arterie dell’Eixample. (L’Eixample,
letteralmente estensione, allargamento, è il piano di ampliamento che interessò
una vasta area della città. Fu redatto nel 1859 dall’ingegner Ildefons Cerdà,
per ospitare la borghesia che, intorno alla metà dell’Ottocento, stava abbandonando
il nucleo più antico del Barri Gótic alla ricerca di un nuovo spazio urbano).
Edificato su un terreno lungo e stretto, chiuso tra altri fabbricati, il
palazzo articola la sua pianta intorno a due cavedi, completamente maiolicati e
coperti da una vetrata.
ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 3/7
A
partire dal 1900, il maestro catalano creò i propri capolavori, tutti sorti a
Barcellona, se si eccettua il progetto della chiesa della Colònia Güell a Santa
Coloma de Cervelló – singolare esempio di ardita e stravagante trasfigurazione fantastica
dei materiali, per altro nei pressi della città – di cui fu costruita la sola cripta.
ANTONI GAUDÍ, “L’ARCHITETTO DI DIO” 2/7
Dopo
un breve periodo di intensa partecipazione alla brillante vita mondana di
Barcellona, Gaudí cambiò improvvisamente il suo stile di vita: divenne,
infatti, schivo, dedito a dure penitenze, noncurante del successo. Secondo i
biografi, questa è l’epoca in cui egli patì una delusione amorosa, che probabilmente
causò il suo profondo cambio psicologico. Il 3 novembre 1883, a soli 31 anni,
venne nominato architetto capo della costruzione in città del Temple Expiatori
de la Sagrada Família, un edificio iniziato l’anno prima dall’architetto
diocesano Francesc de Paula del Villar. Costui, in seguito a contrasti con
l’architetto Joan Martorell, consigliere di Josep Maria Bocabella (fondatore dell’Associació
Espiritual de Devots de Sant Josep, il sodalizio che aveva promosso la fabbrica
del tempio), si era dimesso dopo pochi mesi, e così il giovane Gaudí, già
collaboratore di Martorell, fu incaricato del progetto.
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