lunes, 2 de abril de 2012

L'ARTE E GLI ARTISTI - La seconda metà del secolo


Se si prende in esame la seconda metà del secolo, si nota che, già a partire dalla fine del secondo conflitto mondiale, la situazione accenna a migliorare. Nei decenni successivi la situazione evolve poi in modo sempre più positivo. In Italia la svolta si è avuta negli anni '50, proprio a partire dalla celebrazione dell’Anno Santo.
Con il Concilio Ecumenico Vaticano II, in particolare nella Costituzione pastorale Gaudium et spes, la Chiesa finalmente ha valorizzato il contributo innovativo dei movimenti ecclesiali ed artistici attivi fin dall'inizio del secolo specialmente in Francia e in Germania, e ha proposto un dialogo aperto, rispettoso e cordiale con la società contemporanea e in particolare con l'arte e la cultura del nostro tempo.
Dall’interno del mondo dell’arte, per una sorta di sviluppo interno dalle molteplici componenti, oltre che in risposta al mutato atteggiamento della Chiesa, la disponibilità alla collaborazione con la Chiesa da parte degli artisti è diventata gradualmente più esplicita ed estesa fino a raggiungere, nell'ultimo scorcio del secolo, un livello e un'intensità del tutto inimmaginabili qualche decennio prima.
In sintesi, nella seconda metà del XX secolo molti sintomi fanno capire che nei rapporti tra la Chiesa cattolica e le arti la situazione è migliorata. Permangono ancora molti ostacoli: le discipline teologiche non dimostrano particolare interesse al mondo dell'arte e viceversa, la formazione artistica del popolo di Dio è ancora ai primi passi, le relazioni tra Chiesa e artisti stentano a svilupparsi, le nuove opere d'arte che la Chiesa promuove sono spesso di livello modesto quando non sono decisamente insoddisfacenti.
 Sussidio dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana

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