43. In generale
i gruppi di animazione liturgica esistenti nella comunità cristiana si sono
formati a poco a poco, per una varietà di stimoli e con una molteplicità di
metodi per giungere alla preparazione delle celebrazioni. Tutti sono sorti con
speranza, sforzo e volontà. In alcuni, forse, è mancato un preciso orientamento
per organizzare e distribuire il tempo della riunione e precisare l'obiettivo
del gruppo stesso. Si propone un metodo per aiutare i gruppi a continuare a
realizzare il proprio impegno. Certamente il metodo non è tutto, è solo una
guida. Se ne propone uno tra i tanti possibili. Si può ampliare o ridurre, perfezionare
o adattare. Ogni équipe, secondo le proprio caratteristiche e circostanze, deve
adattarlo e, con il tempo e l'esperienza, realizzare un proprio metodo di
lavoro.
Il piano di
lavoro di una riunione si può dividere in sette momenti:
1) il momento della
preghiera;
2) un breve
spazio di formazione e informazione
3) la revisione;
4) la
programmazione;
5) l'analisi;
6) la
preparazione degli incarichi ministeriali;
7) la
distribuzione dei compiti.
1) Il momento della preghiera
44. È
indispensabile che la riunione inizi e si concluda con un momento di preghiera.
I membri del gruppo non si radunano soltanto per realizzare tecnicamente un
ministero o compiere un servizio con più o meno perfezione anche se ciò è bene:
in un clima di fede, il Gruppo si raccoglie per pregare ancora e oltre il
proprio servizio liturgico. In ogni incontro può essere conferito l'incarico ad
un membro del gruppo di preparare e dirigere la preghiera iniziale e finale.
Non è da
escludere che durante l'incontro di lavoro, a seconda dell'ambiente e delle
circostanze, si dedichi un tempo alla "lettura pregata" delle
pericopi bibliche della domenica o del giorno festivo preso in esame. La
preghiera crea sempre un clima di fede e di vitalità, di silenzio e di dialogo,
un rispetto di libertà, di comunione ed amicizia. Questo spazio di tempo è
prezioso per l'autoformazione permanente del Gruppo.
2) Il momento della revisione
45. È bene che
all'inizio dell'incontro si dedichi un certo tempo, non molto lungo, ad una
breve revisione delle ultime celebrazioni nelle quali ha operato l'équipe di
animazione. La revisione non va limitata unicamente alla materiale esecuzione
dei ministeri o dei servizi, ma alla valorizzazione del clima di orientamento e
partecipazione che si è creato nell'assemblea., dallo "spessore!"
della partecipazione.
Durante l'anno
il gruppo dedicherà alcuni incontri ad una revisione più estesa ed approfondita
(cfr n. 53).
3) Il momento della programmazione
46. Questo
momento ha per obiettivo principale quello di fare una panoramica degli aspetti
generali della celebrazione e collocare l'azione liturgica nel quadro dell'Anno
liturgico o nel momento sacramentale corrispondente.
Possibili
compiti:
" vedere e
descrivere, se esistono, alcuni aspetti o momenti che vive la comunità cristiana
a livello esistenziale, sociale o religioso;
" inserire
la celebrazione nello spirito liturgico del tempo corrispondente dell'Anno
Liturgico. Fare memoria delle esperienze degli anni precedenti negli stessi
momenti liturgici, per una progressiva comprensione dei diversi aspetti della
vita cristiana ed evitare la sensazione del ripetersi;
" Collegare
le festività della Vergine e dei Santi al mistero pasquale di Cristo;
" se si
deve preparare la celebrazione di un sacramento, inserirlo nell'insieme dei sacramenti
e centrarlo nell'Eucaristia;
"
evidenziare alcuni aspetti storico-teologici che facilitano la comprensione
della domenica e delle festività, senza trascurare di attualizzarli;
" seguendo
un programma di formazione permanente si può introdurre lo studio di un
determinato aspetto della liturgia;
" ricordare
le linee fondamentali della domenica o delle domeniche precedenti in modo da
trovare una possibile relazione di contenuto con quella presente.
" e altri
argomenti che il gruppo ritiene conveniente esaminare.
4) Il momento dell'analisi
47. Si passa,
quindi, alla parte analitica che consiste nel prendere in esame i contenuti dei
diversi testi liturgici ed eucologici, cominciando dai più significativi.
Nell'analisi si terrà conto della relazione, se esiste, tra un testo e l'altro;
si farà un'interpretazione esegetica; quale posto ha il testo in esame nella
celebrazione e la sua incidenza nell'oggi.
Possibili
compiti:
" scoprire
il collegamento tra i testi della celebrazione;
"
analizzare ogni lettura biblica e ogni formulario eucologico in modo da
evidenziarne il contenuto e le possibili relazioni tra gli stessi;
"
evidenziare le parole più significative che possono costituire una chiave di
interpretazione. Si farà pure in modo che siano dette e proclamate nella
celebrazione;
" studiare
il linguaggio biblico-liturgico e la sua traduzione in modo da facilitarne la
comprensione;
"
sintetizzare le principali idee dei testi liturgici;
" e altri
elementi di studio che siano o si ritengano necessari dall'équipe stessa.
5) Il momento della preparazione degli incarichi
ministeriali
48. Dopo aver
percorso gli aspetti ambientali e il momento dell'analisi, la dinamica
dell'incontro entra in una seconda fase dove l'obiettivo principale è trovare
l'espressione e il linguaggio giusto per trasmettere all'assemblea il risultato
dei momenti precedenti.
Possibili
compiti:
" scegliere
i canti più adatti ad ogni momento dell'azione liturgica. Preoccuparsi del loro
contenuto biblico, liturgico e musicale;
" Scegliere
i testi più adeguati quando vi è la possibilità di farlo, come, per es.: il
prefazio, la preghiera eucaristica e altri testi alternativi. Studiare una
forma concreta quando la normativa offre varie possibilità;
" prestare
una speciale attenzione ad alcuni elementi celebrativi che servono da tramite
con l'assemblea;
" evidenziare alcuni aspetti della celebrazione quali i segni, i gesti e le parole che meritano una speciale valorizzazione;
" evidenziare alcuni aspetti della celebrazione quali i segni, i gesti e le parole che meritano una speciale valorizzazione;
" studiare
il linguaggio, le espressioni e immagini di cui si farà uso al momento
opportuno;
" comporre
le intenzioni della preghiera dei fedeli, le monizioni. Se si crede opportuno,
offrire una idea per l'omelia;
" porre
attenzione alle celebrazioni particolari come l'eucaristia alla quale
partecipano i fanciulli, i giovani, ecc., o alle celebrazioni sacramentali
straordinarie, pienamente partecipate, per la cresima e la prima comunione,
matrimoni, funerali, ecc.
"
concretizzare alcune forme di ambientazione , della chiesa o dell'atrio secondo
i tempi forti o le festività o per qualche speciale circostanza; preparare i
fogli che si ritengono necessari per favorire la massima partecipazione
dell'assemblea;
" Cercare
altri sussidi opportuni e necessari alla materiale preparazione della
celebrazione, secondo il parere del gruppo.
6) Il momento della distribuzione dei compiti
49. E si arriva
al momento della distribuzione dei servizi da svolgere durante la celebrazione
da parte dell'animatore liturgico. Ogni équipe, secondo la propria esperienza,
deciderà come dividere le funzioni in rapporto al numero dei membri, delle
celebrazioni o di altre circostanze ambientali. Ogni persona deve
responsabilizzarsi dell'impegno assunto cercando di realizzarlo con una
preparazione immediata, viva e un grande spirito di servizio.
50. Dopo quanto
già detto, si ritiene conveniente far cenno alla metodologia e ad alcune
osservazioni particolari per il cammino ed il progresso delle riunioni, ossia:
- Ogni membro
del gruppo prepara, anticipatamente, il materiale dell'incontro seguente.
- Periodicità
degli incontri. In principio potrebbe essere settimanale, poi il gruppo vedrà e
stabilirà secondo i casi e le necessità. Va tenuto ben presente, nello
stabilire le date degli incontri di lavoro, il bene della comunità e non tanto
l'interesse del gruppo.
- Essere
puntuali ad iniziare e a terminare le riunioni. É una questione molto semplice
che può causare disagio e tensione nell'équipe. Misura ed equilibrio assicurano
la continuità.
- Il gruppo
determinerà il tempo da dedicare ad ogni incontro e ad ogni momento dello
stesso. Va da sé che sarà necessario maggiore tempo all'inizio per assimilare
la dinamica metodologica.
- Tutto il
gruppo, ma specialmente il responsabile dello stesso, deve creare un ambiente
di confidenza e mutuo rispetto, sebbene a volte dovrà imporsi con una certa
fermezza per stabilire un ordine e procedere ordinatamente.
- Durante la
riunione di lavoro tutti i partecipanti hanno il diritto di esporre le proprie
riflessioni e punti di vista. Tale diritto va rispettato. È cura del responsabile
evitare che una, due o più persone monopolizzino la conversazione o impongano
alla maggioranza le proprie opinioni o decisioni. È bene che tutti parlino
semplicemente, fermandosi all'essenziale ed esponendo sinteticamente le proprie
riflessioni. Se è possibile, sono da evitare questioni soggettive, sfoghi
personali o commenti largamente esposti, ecc., perché ritardano il cammino
della riunione e creano malessere nel gruppo.
- É
consigliabile che tutti prendano appunti nel corso della riunione.
- È bene che nel
gruppo vigano criteri fondamentali per le buone relazioni e la perseveranza
dello stesso:
"
rispettarsi nella fraternità,
" cercare
la verità nella carità,
" essere
coscienti della propria e dell'altrui limitatezza,
" conoscere
lo spirito e le norme della liturgia,
" mirare
sempre al bene spirituale e alla partecipazione della comunità celebrante
" avere
bene presente che si sta prestando un servizio disinteressato e generoso
all'assemblea liturgica.
51. L'équipe
giungerà ad essere e a restare un vero gruppo solo quando esistono tra i membri
dei vincoli, non solo di funzionamento, ma anche di fraternità e di amicizia,
di accoglienza e appartenenza, di fede e orazione. La costanza e permanenza
nell'équipe dipenderà dai rapporti di relazione interpersonale che si terranno.
Il gruppo, oltre l'abituale sessione di lavoro, dovrà programmare altri
incontri che favoriscano la compartecipazione alla fede e all'orazione, la
fraternità e l'amicizia, convivenze, escursioni, ecc.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano
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