domingo, 23 de octubre de 2011

Fondamenti Costitutivi dello Spazio Sacro 2/8

Rudolf Otto
Rudolf Otto è forse lo studioso, teologo di formazione, più interessante per i suoi studi sul sacro; egli per la prima volta considera il sacro in sé come un ente dotato di propri caratteri che si comunicano all'uomo, ma non necessariamente creati dall'uomo, e studiandolo come sapere autonomo lo strappa al suo precedente statuto di branca dell’antropologia, della storia o della psicologia. Otto però, intelligentemente e coerentemente con il suo pensiero, non fornisce una definizione esaustiva del sacro, anzi aggira manifestamente l'ostacolo, dicendo che il sacro può essere oggetto di disanima, ma non di definizione. Filosofo e teologo appunto, Otto parte da basi neokantiane. È utile appena sapere che per questa corrente della filosofia, l'intuizione è a volte considerata una delle categorie della conoscenza, ha un fondamento razionale e, per grandi linee, ciò che viene conosciuto in questa forma non ha bisogno di alcuna dimostrazione. L'uomo intuisce in modo aprioristico la realtà di Dio, dell'anima e della libertà. Il mistero del sacro è dunque ineffabile, indefinibile e non di meno reale perchè percepito ed intuito. La religione ha il compito di custodirlo, di coltivarlo. Il sacro si percepisce per intuizione a partire dal dato reale, anche materiale, e conduce alla realtà spirituale. Si potrebbe aggiungere a questo punto che la religione, in quest'ottica, percorre il cammino opposto, riconducendo dalla sfera spirituale una risposta a quella materiale, ma la religione è anche per Otto una facoltà dell'essere umano, una facoltà che lo rende aperto allo spirito ed anzi lo spinge alla venerazione. In questo moto scambievole il simbolo è per Otto un elemento essenziale: quando l'uomo scopre l'accesso alla realtà superiore attraverso un dato sensibile, esso si carica subito della qualità propria del sacro, che egli chiama il “numinoso” da numen e quel dato materiale diventa simbolo, porta di contatto, accesso sensibile al mondo spirituale. Si tratta tuttavia sempre di un accesso che avviene per intuizione e sentimento, mai razionalizzabile, e la cui profondità si misura anche dall'intensità del sentimento.


In modo coerente e graduale si arriva quindi ad estromettere ogni deriva meramente sociologica dal discorso sul sacro. Alla luce dell’indagine di Otto appare più chiaramente che le precedenti teorie sociologiche del sacro contengono una sorta di paradosso: esse partivano dalla convinzione che il sacro sia un prodotto culturale o sociale per giungere a dimostrarlo attraverso dei mezzi, quali quelli della nascente antropologia culturale, concepiti proprio per l’analisi dei fenomeni culturali; vale a dire che la loro stessa metodologia di indagine non avrebbe mai potuto fornire risultati diversi e avrebbe infine necessariamente eluso l’oggetto del suo studio. L’abilità di Otto consistette invece nell’affrancare lo studio del Sacro dalle altre scienze e dunque nell’inventare metodi e parole adeguati alla sua definizione e indagine. Ecco come R. Otto procede nell’analisi del comportamento umano di fronte al Sacro. Nell'accostamento al Sacro attraverso il numinoso, Otto individua quattro fasi: lo stato di creatura, cioè di dipendenza di fronte a qualcosa di superiore che fa nascere lo spirito di figliolanza; lo stato di terrore mistico, il tremendum, il sebastos dei Greci, il trishagion di Isaia, che produrrebbe la tensione verso il numinoso; la terza fase è quella legata alla percezione dello sconosciuto, del misterioso, anche se nella teorizzazione di Otto qui risulta una certa ridondanza con la definizione stessa di numinoso; ed infine il fascinans, la percezione della bellezza di quanto si manifesta come Sacro e da cui deriva l'amore per il numinoso, che poi si attua nella pietas e lascia intravedere un’idea di salvezza, o almeno di salvezza possibile.
 Soprattutto in quest’ultima tappa che Otto individua possiamo trovare le prime basi di appoggio per una estetica del Sacro. Ma essa ha prima bisogno di una specifica.

0 comentarios:

Publicar un comentario