Giunti al termine del XX secolo è naturale pensare a
delineare il bilancio di una vicenda che è poco nota e, a prima vista, è
contrassegnata più da ombre che da luci. Già il Papa Paolo VI in occasione
dell'incontro con gli artisti il 7 maggio 1964, aveva tentato un primo bilancio
a proposito dei rapporti tra la Chiesa e gli artisti contemporanei. Papa
Montini non aveva esitato a riconoscere con sincerità i torti della Chiesa,
senza tacere quelli degli artisti, ma non si era fermato a questo: proponeva
agli artisti di rinnovare il tradizionale patto di amicizia e di alleanza con
la Chiesa. Papa Giovanni Paolo II, a sua volta, nella Lettera apostolica Tertio millennio adveniente,
pubblicata il 10 novembre 1994, insiste perché, "mentre il secondo millennio
del cristianesimo volge al termine, la Chiesa si faccia carico con più viva consapevolezza
del peccato dei suoi figli... Essa non può varcare la soglia del nuovo millennio
senza spingere i suoi figli a purificarsi, nel pentimento, da errori,
infedeltà, incoerenze, ritardi." (nn. 33-36)
La Igleisa necesita de santos, lo sabemos, y ella necesita también de artistas hábiles y capaces; los unos y los otros, santos y artistas, son testimonio del espíritu que vive en Cristo (Pablo VI Carta a los miembros de la Comisión Diocesana de Arte Sacra. 4 de junio de 1967).
sábado, 31 de marzo de 2012
viernes, 30 de marzo de 2012
LE GRANDI QUESTIONI DELL'INSEGNAMENTO DI GIOVANNI PAOLO II

Qui di seguito verranno evidenziate solo
alcune delle grandi questioni che emergono dagli insegnamenti di Giovanni Paolo
II, quelle forse più legate alla vita della Chiesa o forse anche più attuali.
Tante altre vengono taciute, con la fiducia che agli studiosi non sfuggiranno
nel loro portato, perché il papa ha avuto parole per pittori, scultori e
architetti, per gli uomini di teatro e di penna, per gli artisti del cinema e
della danza, per i circensi e i lunaparkisti, per i gruppi bandistici e
folcloristici. Ha trovato parole per gli archivisti e i bibliotecari, i
responsabili dei musei e delle pinacoteche, gli archeologi e i cultori di
etnografia, i giornalisti e i fotografi, gli incisori e i filatelici.
A tutti, attraverso accenni alla loro arte,
ha saputo parlare di Dio, perchè a loro volta parlassero di Dio a chi della
loro arte sapeva godere.
jueves, 29 de marzo de 2012
DIALOGO CON GLI ARTISTI

1.
Riconoscere e valorizzare i carismi, le iniziative e le istituzioni esistenti
a)
La prima e fondamentale scelta strategica consiste nel riconoscere con generosità
i "carismi" artistici esistenti all’interno della comunità
ecclesiale, tra i laici, i religiosi e le religiose, i sacerdoti diocesani. Si
dia spazio alla multiforme pluralità di doni artistici, superando ogni
atteggiamento puramente funzionale, che porta a riconoscere solo i
"carismi" considerati utili a determinati scopi. Distinguendo il
livello amatoriale e quello professionale, tra i "carismi" più
modesti o solo incipienti e quelli di provato e riconosciuto valore, le diocesi
guardino con simpatia a tutti gli artisti e a ciascuno di essi, secondo le
rispettive capacità, e offrano loro, con il giusto senso critico e con
generosità, occasioni e possibilità di espressione.
miércoles, 28 de marzo de 2012
L'ARTE E GLI ARTISTI NELLA VITA DELLA CHIESA
L'OBIETTIVO
PER IL TERZO MILLENNIO: ATTUARE L'INSEGNAMENTO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO
II
11. Un insegnamento ancora da mettere in pratica
L'obiettivo da perseguire in vista del terzo millennio per quanto
riguarda la pastorale dell'arte e degli artisti è già stato identificato nelle
linee generali dai documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. Fino a oggi,
per varie ragioni, in Italia tale insegnamento non è stato ancora
sufficientemente conosciuto e non ha trovato l'accoglienza che meritava; perciò
non si è ancora tradotto in un progetto pastorale coerente e condiviso. A trent’anni
dalla fine del Concilio sembra ormai giunto il momento di prenderlo in seria
considerazione e di iniziare a metterlo in pratica con la necessaria
determinazione.
martes, 27 de marzo de 2012
EL ARTE - JUAN PABLO II
“L’arte è esperienza di universalità. Non può
essere solo oggetto o mezzo. E’ parola primitiva, nel senso che viene prima e
sta al fondo di ogni altra parola. E’ la parola dell’origine, che scruta, al di
là dell’immediatezza dell’esperienza, il senso primo e ultimo della vita. E’ conoscenza
tradotta in linee, immagini e suoni, simboli che il concetto sa riconoscere
come proiezioni sull’arcano della vita, oltre i limiti che il concetto non può
superare: aperture, dunque, sul profondo, sull’altro, sull’inesprimibile dell’esistenza,
vie che tengono libero l’uomo verso il mistero e ne traducono l’ansia che non
ha altre parole per esprimersi. Religiosa, dunque, è l’arte, perché conduce l’uomo
ad avere coscienza dell’inquietudine che sta al fondo del suo essere e che né la
scienza, con la formalità oggettiva delle leggi, né la tecnica, con la programmazione
che salva dal rischio d’errore, riusciranno mai a soddisfare”
JP II
lunes, 26 de marzo de 2012
EL DOMINGO DE RAMOS, "DE PASSIONE DOMINI"

La entrada solemne, aunque sin procesión, puede ser
repetida antes de otras misas que tengan gran número de fieles.
domingo, 25 de marzo de 2012
EL JUEVES SANTO: CONCLUSIÓN DE LA CUARESMA
Antiguamente, en la mañana del jueves santo se
celebraba el rito de la reconciliación de los penitentes que ya habían cumplido
todo su camino penitencial siguiendo una rígida disciplina para los pecados
graves, que les habían excluido de la participación en la eucaristía. El miércoles de ceniza, el
obispo les había impuesto el cilicio; después permanecían recluidos hasta el
jueves santo, día en que eran absueltos para que participasen en la eucaristía de
la noche de pascua. Hoy no existe ya esa antigua y rígida disciplina
penitencial. Sin embargo, la comunidad cristiana está igualmente llamada, al
final de la cuaresma, a celebrar el sacramento pascual de la reconciliación en
las formas establecidas por el nuevo ritual de la penitencia, y
según las necesidades de cada una de las comunidades.
De A. Bergamini
Nuevo Diccionario de Liturgia – Ediciones Paulinas
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