"Tutto è
pronto, Venite!" (cf Lc 14,17)
- orientamenti
dottrinali.
- suggerimenti
pratici.
1. La riforma
liturgica si sforzò di riscoprire e riproporre le linee fondamentali della
celebrazione. Il suo contributo non si è limitato semplicemente a un lavoro per
ottenere più o meno una restaurazione; ma ci si è preoccupati di mettere le
basi di un vero rinnovamento dello spirito liturgico affinché il popolo di Dio
prendesse parte alle celebrazioni in modo consapevole, attivo e fruttuoso (cf.
SC 11).
Non è
sufficiente la semplice partecipazione alla celebrazione; è necessario che
traspaia la gioia della fede, la coscienza di essere membro di un popolo
sacerdotale, amato e salvato da Dio, l'esigenza della fraternità e della
testimonianza. Tutto ciò costituisce un programma di vita che va al di là del
momento celebrativo ed esige una immediata preparazione all'atto liturgico la
cui celebrazione viene prolungata poi nella vita.
2. Inoltre, oggi
si nota nel popolo di Dio, una sensibilità ed un desiderio di partecipare più
intensamente all'ascolto della Parola e alla celebrazione del mistero pasquale,
di sentirsi protagonista del culto della chiesa e fratello fra fratelli
nell'unica fede.
La teologia dei
ministeri e delle diverse funzioni ecclesiali si è sviluppata specialmente dopo
il Concilio Vaticano II grazie alla ecclesiologia di comunione, evidenziata e
descritta nella costituzione Lumen Gentium. La liturgia manifesta la natura
della Chiesa che è tutta ministeriale. La ecclesiologia, centrata sul popolo di
Dio e sulla sua partecipazione in virtù del sacerdozio battesimale, ha favorito
lo sviluppo dei diversi ministeri e servizi nella celebrazione liturgica.
L'esperienza
quotidiana ci insegna che è necessario un gruppo di animazione liturgica per
migliorare le celebrazioni ed aiutare l'assemblea a parteciparvi e perché la
liturgia sia vissuta in "spirito e verità".
Finalità del nostro studio
3. Ci si propone
di aiutare quei Gruppi che, nelle parrocchie, chiese, comunità religiose,
collegi, ecc., preparano, animano e verificano con gioia, generosità e
interesse le celebrazioni liturgiche.
Questi gruppi
già esistenti o da costituire, necessitano di una parola di coraggio e di
orientamento che li aiuti a realizzare il meglio possibile il loro compito ed
acquisire una formazione non soltanto dottrinale ma, anche, pastorale e
pratica, che consenta loro di esplicare un servizio ministeriale e un impegno,
in modo adeguato. Inoltre, vuole essere uno stimolo per tutte quelle comunità
cristiane che ancora non hanno provveduto alla formazione di un gruppo
destinato all'animazione liturgica.
4. Sono
riflessioni a carattere orientativo, pastorale sulla natura e la prassi
dell'animazione. Siamo coscienti della limitatezza a causa dell'abbondante
casistica e circostanze concrete che vive ogni giorno la comunità che celebra.
Intendiamo
aiutare tutti i gruppi che si impegnano nell'animazione liturgica, a realizzare
l'indicazione dell'Assemblea Straordinaria del Sinodo dei Vescovi del 1983 che
dice: "La partecipazione attiva non consiste solamente in una
partecipazione esterna, ma nella partecipazione intima e spirituale, viva e
fruttuosa del mistero pasquale di Gesù Cristo. Soprattutto la liturgia deve
favorire il senso del sacro e farlo risaltare. Deve essere ripiena dello
spirito di preghiera e di glorificazione di Dio". Avendo presenti queste
istruzioni del Sinodo, si miglioreranno le celebrazioni liturgiche, la
partecipazione diverrà più ecclesiale e personalizzata e nei fedeli aumenterà
il desiderio di maggiore autenticità e coerenza cristiana nell'impegno di
costruire un mondo migliore.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano
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