54. La
formazione liturgica è necessaria a tutti i cristiani, ma in modo speciale al
gruppo di animazione per svolgere la missione con nobiltà, proprietà e
intelligenza.
Il problema
della formazione liturgica non è una novità dei nostri giorni; è sempre
esistito. Non si tratta, come potrebbe sembrare, di una conseguenza della
riforma liturgica promossa dal Concilio Vaticano II, ma di una esigenza
costante della integrale formazione del cristiano. La situazione attuale si
presenta vasta e complessa. Segnaliamo alcuni fattori che, sembrano avere una
incidenza più diretta nell'esercizio dell'animazione liturgica.
Nel campo della
pastorale si osserva che dove i responsabili della comunità cristiana hanno
realizzato una buona catechesi sui temi fondamentali della liturgia, i fedeli
hanno fatto sensibili progressi nella comprensione dei contenuti della fede.
55. La
formazione liturgica non è chiusa in una tappa concreta della vita del
cristiano né è riservata ad alcuni privilegiati. Ogni cristiano nella sua vita
è chiamato a ricevere e possedere una buona formazione liturgica. E un diritto
che si basa sulla condizione di battezzato (SC 14). La formazione è essenziale,
inoltre, per la lettura dei nuovi libri liturgici e per i criteri di
partecipazione e dignità dell'azione cultuale.
In pedagogia si
afferma che la formazione deve abbracciare tutti o la maggior parte degli
aspetti della persona e non limitarsi semplicemente ad un settore della vita.
La dichiarazione Gravissimum Educationis del Concilio Vaticano II intende in
questa linea la formazione dell'uomo cristiano quando dice: "Tutti i
cristiani... hanno diritto alla educazione cristiana. La quale non ha per scopo
solamente la maturità della persona, ma soprattutto, che i battezzati divengano
consapevoli ogni giorno più del dono ricevuto nella fede, mentre sono
gradualmente iniziati alla conoscenza del mistero della salvezza: imparano ad
adorare Dio padre in Spirito e Verità (Gv 4,23) prima di tutto nell'azione
liturgica, confermandosi a vivere secondo l'uomo nuovo nella giustizia e nella
vera santità (Ef 4,22-24), e così arrivano all'uomo perfetto, alla età della
pienezza di Cristo (Ef 4,13) e contribuiscono all'accrescimento del Corpo
mistico" (n. 2).
Risulta,
inoltre, che l'educazione cristiana, oltre che far progredire la formazione
puramente umana, raggiunge in ogni battezzato altri aspetti per renderlo
consapevole del dono della fede. In questo impegno viene tenuta in conto la
iniziazione graduale alla conoscenza del mistero della salvezza e l'imparare ad
adorare Dio in Spirito e Verità, soprattutto nell'azione liturgica.
L'iniziazione al mistero della salvezza consiste nella introduzione progressiva
e graduale della comunità ecclesiale e di ogni battezzato nella vita
sacramentale liturgica. L'apprendere, nell'azione liturgica, consiste nel fatto
che la celebrazione si converta in autentica scuola di preghiera e di vita
cristiana, e la Liturgia in maestra che conduce il cristiano, giorno dopo
giorno, dentro il mistero pasquale e all'impegno di una vita veramente
evangelica.
La formazione
liturgica, pertanto, è parte dell'educazione cristiana, introduce il cristiano
nella realtà del mistero della salvezza e gli insegna a convertire la propria
vita in una offerta gradita a Dio Padre.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano
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