domingo, 15 de enero de 2012

FONDAMENTI DELL' "ANIMAZIONE LITURGICA"

17. La costituzione conciliare sulla Sacra liturgia parla con insistenza della partecipazione dei fedeli alle celebrazioni e la considera come parte integrante e costitutiva dell'azione liturgica stessa. Azione e partecipazione sono alla base di ogni animazione liturgica:
La liturgia è una azione.
18. L'animazione liturgica si radica nello stesso significato etimologico della parola "leitourghia" (= leit da laos-popolo e érgon-azione) e nella descrizione della Sacrosanctum Concilium (SC 7) che definisce la liturgica "azione sacra". La liturgia è una azione di culto, non nella forma esteriore, ma nel senso espresso dalle parole di Cristo: "Ho compiuto l'opera che tu (Padre) mi hai ordinato". In realtà nella liturgia "si compie l'opera della nostra redenzione" (SC 2). Inoltre, è una azione caratterizzata dalla ritualità e dal simbolismo in cui si realizza un culto in spirito e verità a Dio. Considerata così la liturgia, si comprende che l'animazione è un elemento qualificante per raggiungere il significato dell'azione.


La liturgia non è una idea, né una semplice scienza o norma, ma realizza un dinamismo vitale, retto e guidato da leggi intrinseche che manifestano nell'azione rituale-sacramentale la pedagogia usata da Dio nella storia della salvezza quando invita e ammette gli uomini alla comunione con Lui. La celebrazione non è una successione di elementi né un insieme di parole-gesti sovrapposti o uniti in modo artificiale ed estrinseco, ma piuttosto essa si sviluppa e culmina ed infine si conclude.
19. a) L'iniziativa è di Dio che convoca i credenti a riunirsi attorno al Figlio suo Risorto. I cristiani sono invitati a riconoscersi uniti nella stessa fede e nello stesso Spirito. Un atto ricco di significato e di impegno.
L 'Assemblea è destinata a proclamare che pur essendo "molti, siamo un solo corpo in Cristo, e tutti membra gli uni degli altri" (cfr Rm 12,5), e ad essere "epifania" della Chiesa, Corpo di Cristo nel mondo. Per iniziare con un buon ritmo la celebrazione è necessaria una animazione destinata a sollecitare ed esprimere il motivo della convocazione, la finalità dell' Assemblea riunita.
20. b) L'azione si sviluppa nel dialogo salvifico attorno alla Parola di Dio. La Parola di Dio ha una sua dinamica, una sua pedagogia di crescita, una sua storia. E una Parola che giunge a compimento e diviene Persona nell'Evangelo. E una Parola che continua e realizza la pienezza nella comunità ecclesiale. Sempre, in ogni caso, la Parola ha una struttura dialogica per cui Dio parla e l'uomo ascolta, Dio interpella e l'uomo decide, Dio chiama e l'uomo risponde. Perciò è necessario che la stessa Parola di Dio si incarni, che Dio stesso ci parli dalla "carne". Tutto questo accade "in Cristo", presente e operante nella celebrazione; è la cristologizzazione della stessa Parola. Dal punto di vista dell'animazione, aldilà di una presentazione e proclamazione che attualizza la Parola di Dio, si dovrebbe tener conto delle leggi del dialogo che permetta all'assemblea di entrare nel dinamismo dialogico della Parola.
21. c) Si sviluppa e culmina nei segni sacramentali. E il momento culminante della presenza e dell'attualizzazione dell'azione salvifica di Cristo nel tempo della Chiesa. I sacramenti della Chiesa, mentre introducono l'avvenimento-mistero di Cristo nella storia, ci uniscono alla storia di Cristo. Di fatto il segno sacramentale non ripete ne fa di nuovo l'avvenimento di Cristo, ma rende presente per noi quello stesso avvenimento unico, compiuto una sola volta per tutti i tempi. Di fatto è l'avvenimento compiuto da Cristo una sola volta che si rende presente tutte le volte che il rito-segno lo evoca per cui ogni volta che la Chiesa celebra il memoriale-sacramento di Cristo, si realizza l'opera della salvezza.
I sacramenti sono momenti diversificanti dell'unico Cristo sacramento di salvezza e ciononostante, sono, nella loro diversità, elementi che si integrano reciprocamente fino a completare nell'uomo la salvezza unica e totale di Cristo. L'esistenza dei sacramenti, come realizzazione della salvezza nel tempo, ci consente di scoprire la Chiesa nella sua formazione e costante crescita come "Corpo di Cristo" nella storia. Ogni sacramento pone il cristiano in contatto con la realtà di Cristo Sacramento di salvezza. L'impegno di animazione ha un ruolo molto importante perché il cristiano che celebra il sacramento sia guidato mistagogicamente a manifestare la fede e sia inserito nel mistero pasquale di Cristo.
22. d) Si conclude. I riti conclusivi di tutta l'azione liturgica sono generalmente semplici e brevi, però con un senso proprio. I cristiani, convocati da Dio Padre, illuminati dalla Parola, trasformati dall'azione sacramentale, tornano alla vita quotidiana impegnati nel servizio agli altri uomini, soprattutto ai più poveri e bisognosi. Celebrazione e vita sono profondamente unite. In sostanza si tratta della stessa vita, però espressa e vissuta in diverse forme. Vita e celebrazione sono complementari e si rendono necessarie per il pieno sviluppo della vita cristiana e sono unite in e a partire da Cristo. Nessun sacramento termina nella celebrazione. Come esiste sempre un "prima" che prepara la celebrazione, così deve sempre esserci un "dopo" che la prolunga. Chi pensasse che tutto finisce con "la fine del rito", non ha compreso nulla del rito stesso, la cui forza è precisamente svelare il mistero e legarlo alle esigenze della vita.
La funzione dell'animazione, giunti a questo, punto, deve esprimersi con maggiore forza e incidenza perché i partecipanti sappiano convertire la propria vita in una celebrazione pasquale.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano

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