jueves, 12 de abril de 2012

LE INIZIATIVE DI UNA PASTORALE PER L'ARTE E PER GLI ARTISTI – Iniziative formative

Veniamo ora a precisare meglio alcune iniziative di cui si è parlato in precedenza in modo generico.
E' urgente che le Commissioni diocesane, con la collaborazione dei docenti dei rispettivi seminari, delle Facoltà civili ed ecclesiastiche e di esperti operanti nelle Istituzioni pubbliche e private, programmino iniziative formative, ponendo molta attenzione nell'identificare i destinatari, i programmi, le modalità didattiche.
a) Quanto ai destinatari è il caso di ricordare che essi sono molto diversificati e vanno interpellati distintamente.

A questo proposito si possono distinguere tre gruppi di destinatari:
gli operatori:
- artisti professionisti,
- amatori, appassionati, cultori d'arte,
- architetti e ingegneri civili, tecnici,
- creatori di moda,
- designer,
- artigiani ed esperti vari;
gli insegnanti e studenti:
- insegnanti di religione nelle scuole medie,
- docenti degli Studi teologici, delle Facoltà teologiche, degli Istituti di scienze religiose,
- docenti delle scuole di ogni ordine e grado,
- studenti dei Conservatori, delle Accademie di belle arti e delle Facoltà di architettura e di lettere;
i responsabili istituzionali:
- sacerdoti e responsabili dell'attività pastorale,
- operatori pastorali (come i gruppi di animazione liturgica parrocchiale).
b) Le iniziative formative possono assumere le più svariate forme: seminario, ciclo di lezioni limitato nel tempo, settimana intensiva di studio, corso di formazione di durata annuale.
c) I programmi siano definiti nelle linee generali dalla Commissione diocesana, non affidati totalmente agli esperti esterni e comprendano le questioni tecniche, collocandole nel contesto ecclesiale, presentato dal punto di vista istituzionale, teologico, liturgico e storico. Si dovrebbe far sì che tra i docenti provenienti dalle diverse Istituzioni si crei un clima di scambio e una conoscenza profonda.
Nei programmi delle diverse iniziative formative non potranno mancare gli insegnamenti specifici del Concilio Ecumenico Vaticano II e i recenti documenti della Conferenza Episcopale Italiana. In generale, inoltre, sarà opportuno partire dagli interessi più sentiti; ad esempio, pare necessario dare spazio all'informazione riguardante il significato e i contenuti del prossimo Grande Giubileo; i programmi dovranno poi allargare l'orizzonte alla conoscenza della liturgia, della Sacra Scrittura e delle diverse discipline teologiche.
d) Meritano una particolare attenzione le iniziative formative che hanno come destinatari i futuri responsabili delle comunità cristiane. A questo scopo si consiglia di coinvolgere nelle iniziative formative promosse in ciascuna diocesi i docenti dei seminari. Non si esiti, poi, a prendere contatto con i responsabili dei seminari per studiare con loro opportune iniziative, come incontri con artisti, visite guidate, cicli di conferenze, viaggi di studio.
Sussidio dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale

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