domingo, 22 de enero de 2012

OBIETTIVI DELLA FORMAZIONE LITURGICA

56. Obiettivo globale. La formazione liturgica deve orientare tutta la vita del cristiano in maniera unitaria ed equilibrata in modo che la persona venga aiutata a sviluppare la propria capacità e ad assumere un determinato impegno secondo le esigenze del progetto battesimale.
L'uomo cristiano vive la propria vita di fede e di impegno a vari livelli: a livello interiore e spirituale, religioso, sacramentale, ecc.: in questo caso, la formazione liturgica deve tendere preferibilmente verso quest'ultimo, senza dimenticare la necessità di integrare i precedenti.


57. Obiettivo ecclesiale - La formazione liturgica deve tenere in gran conto che la Chiesa, sacramento di Cristo, nel mondo (LG 1), è la grande mediatrice dell'incontro totale di Dio con l'uomo. D'altra parte, la Liturgia è un atto essenzialmente ecclesiale, perciò tutti gli atti appartengono all'intero corpo della Chiesa, lo implicano e lo manifestano (SC 26)
Sotto questo aspetto, la formazione liturgica deve tendere all'educazione della coscienza di appartenere ad una comunità e ad una assemblea liturgica, a sentirsi, nella celebrazione, membro di questa comunità e a saper condividere con tutti i cristiani il mistero che si celebra e le preoccupazioni di tutti gli uomini.
58. Obiettivo rituale - Il linguaggio liturgico non è fatto soltanto di parole, ma anche di segni e gesti simbolici, di azioni e movimenti che formano parte integrante dello stesso linguaggio.
La grazia di Dio e l'atteggiamento interiore di fede diventano rito e segno sacramentale.
Il linguaggio simbolico della liturgia suppone una preparazione per poterlo comprendere, esprimere e viverne il significato. questa sintonia esige uno studio, una formazione che sappia legare il rito e il mistero celebrato.
59. Obiettivo unitario - Per obiettivo unitario si intende la relazione referenziale e integrale esistente tra il soggetto e l'oggetto. Il soggetto, in questo caso, è il cristiano; l'oggetto è il mistero di Cristo presente e operante nell'azione cultuale della Chiesa.
La formazione liturgica deve articolare questi due assi: l'antropologico ed il cristologico per creare una unità nel mistero che si celebra nella liturgia.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano

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