“Tutti gli artisti, poi, che guidati dal loro
ingegno intendono glorificare Dio nella santa Chiesa, ricordino sempre che la
loro attività è in certo modo una sacra imitazione di Dio Creatore e che le
loro opere sono destinate al culto
cattolico, all’edificazione, alla pietà e all’istruzione religiosa dei fedeli”[1].
L’attività dell’artista è dunque “in certo modo» una sacra imitazione di Dio Creatore,
ovvero la creazione artistica umana è “analoga” alla Creazione divina, seppure
con l’infinita distanza presente in tutte le sfuocate analogie[2] con cui gli uomini
parlano di Dio.