Dare
concreta, coerente e realistica attuazione all'insegnamento del Concilio in materia
di pastorale dell'arte e degli artisti è doveroso, ma non è un'impresa facile.
Si corre il rischio di improvvisare in maniera imprudente e di cedere a
retoriche superficialità. Perciò, oltre ad avere ben chiaro l’obiettivo a cui
mirare, occorre procedere sulla base di alcune precise scelte strategiche, che
presentiamo brevemente.
1.
Riconoscere e valorizzare i carismi, le iniziative e le istituzioni esistenti
a)
La prima e fondamentale scelta strategica consiste nel riconoscere con generosità
i "carismi" artistici esistenti all’interno della comunità
ecclesiale, tra i laici, i religiosi e le religiose, i sacerdoti diocesani. Si
dia spazio alla multiforme pluralità di doni artistici, superando ogni
atteggiamento puramente funzionale, che porta a riconoscere solo i
"carismi" considerati utili a determinati scopi. Distinguendo il
livello amatoriale e quello professionale, tra i "carismi" più
modesti o solo incipienti e quelli di provato e riconosciuto valore, le diocesi
guardino con simpatia a tutti gli artisti e a ciascuno di essi, secondo le
rispettive capacità, e offrano loro, con il giusto senso critico e con
generosità, occasioni e possibilità di espressione.