Tomás H. Jerez

martes, 27 de marzo de 2012

EL ARTE - JUAN PABLO II

L’arte è esperienza di universalità. Non può essere solo oggetto o mezzo. E’ parola primitiva, nel senso che viene prima e sta al fondo di ogni altra parola. E’ la parola dell’origine, che scruta, al di là dell’immediatezza dell’esperienza, il senso primo e ultimo della vita. E’ conoscenza tradotta in linee, immagini e suoni, simboli che il concetto sa riconoscere come proiezioni sull’arcano della vita, oltre i limiti che il concetto non può superare: aperture, dunque, sul profondo, sull’altro, sull’inesprimibile dell’esistenza, vie che tengono libero l’uomo verso il mistero e ne traducono l’ansia che non ha altre parole per esprimersi. Religiosa, dunque, è l’arte, perché conduce l’uomo ad avere coscienza dell’inquietudine che sta al fondo del suo essere e che né la scienza, con la formalità oggettiva delle leggi, né la tecnica, con la programmazione che salva dal rischio d’errore, riusciranno mai a soddisfare”
JP II