Volendo
richiamare in forma sintetica il messaggio conciliare sull'arte possiamo condensare
gli spunti sparsi nei documenti del Concilio in tre serie di affermazioni:
In
primo luogo il Concilio rinnova la stima della Chiesa cattolica per le arti e
per gli artisti, riconosce l'autonomia della ricerca artistica, nell'ambito
delle attività umane, manifesta la convinzione che l'opera degli artisti abbia
grande importanza per la vita della Chiesa, esprime sincero apprezzamento per i
linguaggi artistici appartenenti alle diverse culture e regioni, compresi
quelli contemporanei.
In
secondo luogo, rivolgendo l'attenzione alla liturgia, il Concilio assume alcuni
impegni: impegna la Chiesa a conservare, adattare e
arricchire il patrimonio artistico ecclesiastico, in particolare quello
liturgico, impegna, in particolare, la Chiesa a dare spazio,
nell'ambito stesso della liturgia, alle diverse espressioni dell'arte
contemporanea.
In
terzo luogo il Concilio riconosce la necessità della formazione e perciò prospetta
iniziative formative in materia di arte, diversificate, per i chierici, per gli
artisti, per altre categorie di persone competenti.
Il
testo che si può proporre come sintesi dell'insegnamento conciliare, anche per
il suo carattere di urgenza, è quello contenuto nella Costituzione sulla Chiesa
nel mondo contemporaneo, Gaudium
et spes, n.
62: Bisogna
perciò impegnarsi affinché gli artisti si sentano compresi dalla Chiesa nella
loro attività e, godendo di un'ordinata libertà, stabiliscano più facili
rapporti con la comunità cristiana. Siano riconosciute dalla Chiesa le nuove tendenze
artistiche adatte ai nostri
tempi secondo l'indole
delle diverse nazioni e regioni. Siano ammesse negli edifici del culto, quando, con
un linguaggio adeguato e conforme alle esigenze liturgiche, innalzano lo
spirito a Dio.
Sussidio
dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza
Episcopale
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