Tomás H. Jerez

viernes, 20 de enero de 2012

L'ESERCIZIO DELL`ANIMAZIONE NELE CELEBRAZIONI LITURGICHE

52. La ragione fondamentale dell'esistenza di un gruppo nella comunità cristiana è quella di animare le celebrazioni liturgiche. Gli incontri di lavoro sono orientati a raggiungere questo obiettivo.
I membri del gruppo, che debbono agire in una celebrazione, debbono essere coordinati ed armonizzati tra loro, essendo ognuno responsabile del compito ministeriale o della funzione richiesta nella corresponsabilità di tutti.
Ogni assemblea si caratterizza per il proprio ritmo e dinamicità. E compito dell'équipe stabilire l'esatta misura di questa caratteristica di modo che nessuno resti emarginato e tutti si incontrino con il Signore, esperimentino profondamente la fede, vivano la gioia e la certezza di sapersi amati da Dio, celebrino il grande mistero pasquale e si impegnino ad essere portatori di pace e di carità.


Il gruppo che agisce nella celebrazione farà attenzione alle necessità e ai ritmi dell'assemblea riunita di modo che la sua partecipazione cresca man mano che la celebrazione procede. Farà in modo che la partecipazione sia attiva, consapevole e fruttuosa in ogni momento dell'azione liturgica, e ognuno eserciterà la propria funzione con responsabilità e perfezione, con semplicità e dignità. Si cercherà sempre il bene spirituale della comunità che celebra. Si dovrà far sì che le parole, i simboli, i riti, i gesti, i movimenti non appaiano falsi ma nella loro autenticità.
La revisione
53. Durante l'anno il gruppo dedicherà qualche riunione trimestrale o semestrale, o all'inizio dei tempi forti dell'anno liturgico, secondo l'opportunità, ad una revisione seria e profonda del metodo di lavoro e della realizzazione dell'animazione dinanzi all'assemblea celebrante. Sarà un tempo dedicato ad una riflessione sincera e chiara per scoprire gli aspetti positivi conseguiti e riconoscere umilmente i limiti e gli insuccessi.
La celebrazione liturgica può sempre perfezionarsi anche se ben celebrata, mai si celebra tanto bene da non sentire l'urgenza di migliorarla. C'è sempre qualcosa in meno rispetto all'ideale. La limitazione e l'inadeguatezza dei mezzi umani rispetto alla pienezza esige una revisione programmata e portata a termine con massima serietà. L'équipe non può accontentarsi dei risultati raggiunti. Deve essere sensibile a percepire e cercare possibili miglioramenti per il bene della comunità cristiana.
L'équipe studierà il modo di realizzare la revisione, fissando il giorno ed il metodo da seguire. Alcuni gruppi seguono il metodo dei tre momenti: vedere, giudicare, agire.
Nella riunione che precede la revisione si può fare un elenco di argomenti perché ogni membro possa riflettervi prima dell'incontro di revisione e così facilitare i lavori di quella sessione.
Una buona revisione aiuta sempre a migliorare le celebrazioni e la stessa partecipazione dell'assemblea.
Sr M Cristina Cruciani pddm
Conferenza episcopale Abruzzese e Molisana
Convegno liturgico Regionale
24 settembre 2011 - Lanciano

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