Tomás H. Jerez

domingo, 15 de enero de 2012

EL OFICIO EN LAS IGLESIAS ORIENTALES

Al ser imposible bosquejar en pocas líneas la evolución histórica del oficio divino en los ocho ritos orientales y en las numerosas iglesias que los siguen, baste aquí una alusión al número de las horas y a algunos de sus componentes.
El Horologion, el libro litúrgico del oficio bizantino, tiene estas horas: medianoche (mesonyktikón), maitines (órthros), prima, tercia, sexta, nona, vísperas (esperínon o lychnikon), completas (apódeipnon = después de la cena). En los días alitúrgicos de cuaresma se añade, después de sexta, el oficio de los lypica, que ocupa el puesto de la misa. En las llamadas cuaresmas de navidad y de los santos apóstoles, las horas diurnas tienen un oficio intermediario llamado mesórion. El rito armenio tiene además la hora pacífica entre vísperas y completas.

FONDAMENTI DELL' "ANIMAZIONE LITURGICA"

17. La costituzione conciliare sulla Sacra liturgia parla con insistenza della partecipazione dei fedeli alle celebrazioni e la considera come parte integrante e costitutiva dell'azione liturgica stessa. Azione e partecipazione sono alla base di ogni animazione liturgica:
La liturgia è una azione.
18. L'animazione liturgica si radica nello stesso significato etimologico della parola "leitourghia" (= leit da laos-popolo e érgon-azione) e nella descrizione della Sacrosanctum Concilium (SC 7) che definisce la liturgica "azione sacra". La liturgia è una azione di culto, non nella forma esteriore, ma nel senso espresso dalle parole di Cristo: "Ho compiuto l'opera che tu (Padre) mi hai ordinato". In realtà nella liturgia "si compie l'opera della nostra redenzione" (SC 2). Inoltre, è una azione caratterizzata dalla ritualità e dal simbolismo in cui si realizza un culto in spirito e verità a Dio. Considerata così la liturgia, si comprende che l'animazione è un elemento qualificante per raggiungere il significato dell'azione.